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Lo Chasselas: il re dei vitigni
Vitigno simbolo della Svizzera francese, lo Chasselas sarebbe nato nel XVII secolo nell’area lemanica. Coprendo ben 25% del territorio viticolo svizzero (fonte : UFAG, L’anno viticolo 2021), è oggi il vitigno bianco più coltivato nel paese. Un vero e proprio camaleonte, lo Chasselas svela le caratteristiche uniche dei variegati terreni in cui cresce.
Il terreno e il microclima di Lavaux conferiscono allo Chasselas degli aromi delicati. Si dice che è così elegante perché lo illuminano tre soli: quello che brilla generosamente fino alla vendemmia, quello che si riverbera nelle acque limpide del lago e quello accumulato nei muretti dei vigneti. Le tre denominazioni – Lavaux AOC, Calamin AOC e Dézaley AOC – offrono vini eccezionali, secchi e fruttati, che puoi ritrovare nei migliori ristoranti della Svizzera.
Degustazioni, visite guidate, passeggiata nei vigneti o serata in ristorante: lasciati sedurre da questo vino emblematico proprio nella sua culla di origine.
SOTTILE CHASSELAS. Assaggia questo vino del territoio vodese!
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Lavaux Vinorama, 2, Route de Treytorrens, Puidoux, District de Lavaux-Oron, Vaud, 1070, Schweiz/Suisse/Svizzera/Svizra
Lo Chasselas, che cos’è ?
Lavaux, vigneti terrazzati
Durante l’ultima glaciazione (ca. 13’000 a.C), il ghiacciaio del Rodano segnò il paesaggio con le sue morene. Le colline scoscese si ricoprirono progressivamente di vegetazione, impendendo lo sviluppo dell’agricoltura Dal XI secolo però, dei monaci cistercensi iniziarono a dissodare queste colline impervie per coltivarci la vigna. Per sorreggere e spianare il terreno, dei muretti furono costruiti l’uno dopo l’altro, formando poco a poco i terrazzamenti caratteristici del vigneto di Lavaux che si affacciano vertiginosamente sul Lago di Ginevra. La coltivazione della vigna fu poi delegata ai laici, che furono incaricati di mantenere i paesaggi e la vigna.
Da allora, tante generazioni di famiglie di viticoltori si sono succedute, modellando con le loro mani questo sito eccezionale. Con oltre 10’000 terrazzamenti, sentieri fra i vigneti e borghi caratteristici, Lavaux conserva un’autenticità e una ricchezza senza rivali. Nel 2007, il sito è stato inserito nel Patrimonio mondiale dell’UNESCO come bene culturale – esempio perfetto dell’armonia fra il paesaggio naturale e il lavoro dell’uomo.
Le principali tappe della lavorazione del vino bianco
Diverse tappe segnano il processo di lavorazione di un vino. In base al tipo di vino (rosso, bianco, rosato, dolce, frizzante), queste tappe possono variare. Siccome lo Chasselas viene vinificato in bianco, ci concentreremo sulle principali tappe della lavorazione di un vino bianco.
- La vendemmia: l’uva viene raccolta quando ha raggiungo la maturazione ottimale – cioè deve contenere abbastanza zucchero per ottenere una buona fermentazione ma non troppo per conservare un’acidità sufficiente. Questa maturità sarà diversa secondo il vitigno usato. Il vino bianco è in generale prodotto da uve bianche, ma può anche esserlo da uve più scure.
- La diraspatura e la pigiatura: dopo aver raccolto l’uva nella vigna, gli acini vengono separati dai raspi (interamente o parzialmente). Vengono poi schiacciati per estrarre il succo: questa tappa si chiama pigiatura. Queste tappe sono opzionali.
- La macerazione pellicolare: gli acini schiacciati possono poi essere disposti in un tino per alcune ore per macerare a freddo, con l’obiettivo di estrarre al massimo gli aromi dalle bucce. Questa tappa avviene solo con l’uva bianca, perché l’uva più scura colorerebbe il succo. Anche questa tappa è facoltativa.
- La spremitura: dopo la raccolta, è anche possibile disporre i grappoli di uva interi nel torchio per estrarre il succo dagli acini. Questa è certamente la tappa più delicata perché se i grappoli vengono schiacciati eccessivamente, i semini, le bucce e i raspi rischiano di lasciare un gusto sgradevole in bocca. Il succo ottenuto si chiama il «mosto».
- La svinatura: Il mosto viene trasferito nel tino, ma siccome contiene ancora numerose particelle solide, la tappa della svinatura consiste nell’estrarle per chiarificare il succo.
- La fermentazione alcolica: I lieviti (naturali o aggiunti) si nutrono dello zucchero contenuto nel mosto, e rilasciano alcol e anidride carbonica. Più c’è zucchero, più alta sarà la gradazione alcolica. Questa trasformazione chimica dura circa 10 giorni.
- La maturazione: Questa tappa permetterà al vino di stabilizzarsi e di migliorare. Può durare da alcune settimane a diversi mesi. La maturazione può avvenire in tini (di inox o di cemento) o in barrique. La maturazione in tino è in genere usata per i vini bianchi da bere giovani, mentre quella in barrique permette di ottenere vini bianchi più forti, che devono invecchiare. Questo tipo di invecchiamento dà luogo ad una seconda fermentazione, la «fermentazione malolattica».
- L’imbottigliamento: è l’ultima tappa prima della commercializzazione del vino (e della sua degustazione)
Storia dello Chasselas
Lo Chasselas trae le sue origini dall’area lemanica : è un antico vitigno autoctono tipico della Svizzera francese, menzionato per iscritto per la prima volta nel 1612 a Losanna. Anche se è stato un po’ accantonato nel XX secolo, lo Chasselas rimane ancora il vitigno bianco più coltivato in Svizzera. Da diversi anni è stato rivalorizzato a livello locale e nazionale, come attesta il Mondial du Chasselas che si tiene a giugno.
Chasselas e Fendant: è la stessa cosa?
Nel 1612, lo Chasselas compare sotto il nome di Fendant. Nel Canton Vaud viene progressivamente rinominato con le denominazioni o il nome dei villaggi dei viticoltori. Dal 1848, questo «Fendant vodese» viene introdotto nel Vallese dove mantiene il suo nome di origine. Dal 1966, l’uso del termine Fendant si applica esclusivamente ai vini prodotti nel Vallese.
Lo Chasselas e il Fendant sono quindi effettivamente lo stesso vitigno!
Le date importanti da ricordare
XII secolo: Diversi conventi dissodano le colline di Lavaux per piantarci la vigna. Poco a poco, dei muretti vengono costruiti per formare i terrazzamenti tipici dei vigneti di Lavaux.
XVII secolo: Lo Chasselas, anche chiamato Fendant, è coltivato nell’area lemanica.
XIX secolo: Lo Chasselas è il vitigno più coltivato della Svizzera francese, in particolare nei cantoni di Vaud, Ginevra e Neuchâtel. Nel 1848, viene introdotto nel Canton Vallese sotto il nome di Fendant.
2007: Lavaux viene riconosciuto Patrimonio mondiale dell’UNESCO. L’Association Lavaux Patrimoine mondial nasce lo stesso anno.
2010: Lavaux Vinorama apre le sue porte a Rivaz.
2021: La Maison Lavaux è inaugurata a Grandvaux.
Association Lavaux Patrimoine mondial
L’Association Lavaux Patrimoine mondial ha per principale missione di preservare e la valorizzare l’integrità e l’autenticità del sito « Lavaux, vigneti terrazzati », con l’obiettivo di mantenere il suo riconoscimento come Patrimonio mondiale ottenuto nel 2007.
Questo lavoro di ampio respiro si svolge in stretta colaborazione con rappresentanti delle istituzioni federali, cantonali, degli enti locali, del mondo vitivinicolo, culturale, sociale ed accademico.
L’associazione fa anche da tramite fra tutte le popolazioni che vivono nel territorio protetto in modo da garantire una coabitazione durevole e rispettosa del sito e delle sue caratteristiche di paesaggio culturale vivente.
Puoi trovare tutte le informazioni utili ad una visita nella regione sul sito internet dell’associazione.
Montreux-Vevey Tourisme
Situata ad un’ora di strada dall’aeroporto internazionale di Ginevra, Montreux Riviera si estende fra Lutry e Villeneuve, nel Canton Vaud.
Chiamata «Riviera svizzera» per via del microclima che vi regna e per la bellezza dei suoi paesaggi, quest’area ha da sempre attirato i visitatori del mondo intero. Incastonata fra lago e montagne, Montreux Riviera offre sia i vantaggi di una regione tranquilla e sicura, ideale per un soggiorno in famiglia e splendida cornice per passeggiare, sia una vasta gamma di attività di svago, culturali o sportive. La regione si distingue anche per la sua cucina di alto livello e per la qualità dei suoi vini.